Giornata internazionale dell’orecchio e dell’udito

02/03/2022

Giornata internazionale dell’orecchio e dell’udito

Il 3 marzo di ogni anno si celebra nel mondo il World Hearing Day, la Giornata internazionale dell’orecchio e dell’udito, istituita per richiamare l’attenzione dei governi mondiali sull’importanza dell’udito.

I dati

I dati dell’organizzazione mondiale della sanità sono chiari: oltre il 6.1% della popolazione mondiale, circa 466 milioni di persone, ha una riduzione dell’udito che incide sulla qualità della vita. Si stima che entro il 2050 oltre 900 milioni di persone avrà una perdita uditiva disabilitante. E’ importante sapere che la metà di tutti i casi di ipoacusia può però essere prevenuta, attraverso misure di sanità pubblica.

Nel nostro paese sono 7 milioni le persone con problemi di udito, l’ipoacusia riguarda una persona su tre.

Solo il 31% della popolazione ha effettuato un controllo dell’udito negli ultimi 5 anni, mentre il 54% non l’ha mai fatto.

Solo il 25% di coloro che potrebbero averne beneficio usa l’apparecchio acustico, nonostante l’87% di chi ne fa uso dichiari migliorata la propria qualità di vita.

Il sistema NeuroAudio

Il sistema NeuroAudio, presente all’ospedale infantile di Alessandria grazie alla Fondazione Uspidalet, è un macchinario che ha la capacità di eseguire alcune indagini di audiometria oggettiva/test elettrofisiologici che aiutano nel precisare la sede e l’entità della perdita uditiva. Queste valutazioni risultano imprescindibili per proporre la strategia riabilitativa della sordità più appropriata.

Tutto questo è di particolare importanza nel bambino sotto i 5-6 anni, dove non è possibile eseguire valutazioni che richiedano la collaborazione del paziente, per cui l’esecuzione di esami oggettivi diventa di particolare importanza. L’ipoacusia in generale è un fenomeno molto comune. L’incidenza di un’ipoacusia nel neonato e che richieda approfondimenti, è di circa 4- 5 casi ogni 1000 nuovi nati. Tra i pazienti che afferiscono alla SC Otorinolaringoiatria, quelli che necessitano di approfondimenti di elettrofisiologia uditiva sono circa 40 l’anno.

Diversi studi hanno messo in evidenza che sentire bene significa continuare a stimolare la mente. Esiste quindi una stretta correlazione tra ipoacusia e funzioni cognitive.

È certo che i cali dell’udito possono compromettere il senso dell’equilibrio e incidono sulla soglia dell’attenzione, diminuendo la produttività ed esponendo al rischio di incidenti domestici, sul lavoro o in strada.