Da quel terribile giorno del lontano 1966 sono passati ben più di cinquant’anni, un lungo periodo durante il quale il signor Francesco non ha mai smesso di pensare alla tragedia che lo ha colpito e a come sarebbero andate le cose se tutto ciò fosse capitato non negli anni ‘60 ma ai giorni nostri: probabilmente oggi i medici avrebbero potuto diagnosticare facilmente la patologia di Stella e iniziare subito le giuste terapie, per scongiurare il peggio.
Ciononostante il signor Francesco, pur convivendo con il dolore dell’incolmabile assenza di una figlia, non ha mai smesso di credere nelle capacità dei medici dei nostri ospedali alessandrini.
Francesco ha quasi novant’anni, gode di ottima salute e di una solida, lucida memoria. Ascoltarlo raccontare la sua storia è davvero un piacere: di recente ha subito un piccolo intervento all’ospedale Civile di Alessandria, non si trattava che di un’operazione chirurgica di routine e Francesco l’ha superata senza alcun problema.
“Questo mi ha fatto pensare alla medicina” ci racconta “ai progressi che ha fatto da quando la mia Stella se n’è andata e così mi sono messo a pensare a cosa potevo fare per dare anch’io una mano all’ospedale. Ho chiesto all’altro mio figlio di fare una ricerca sugli enti di Alessandria che si occupano prevalentemente di bambini malati e così ho scoperto la Fondazione Uspidalet”.
Il racconto continua e Francesco ci confessa di non aver mai donato nulla ad alcun ente benefico prima d’ora, ma è fortemente convinto che darci il suo supporto sia la scelta più giusta da fare.
“Avete trovato il modo giusto per essere d’aiuto ai bambini che hanno bisogno di cure. Questo è un piccolo aiuto da parte mia”.