Il progetto Polmoni sotto zero è stato ideato per l'acquisto di uno strumento EBERCRYO 2 per biopsie, ricanalizzazione e devitalizzazione (pinze comprese).
La criobiopsia polmonare transbronchiale è una metodica diffusa in pochissimi centri pneumologici al mondo. Una sonda, introdotta attraverso un fibrobroncoscopio, viene portata nel tessuto polmonare e poi raffreddata a -89°C per tre-quattro secondi, per poi asportare il tessuto. Questo metodo ha il vantaggio di fornire frammenti di tessuto circa tre volte più grandi rispetto a quelli ottenibili con le pinze utilizzate fino ad oggi.
Le pneumopatie interstiziali diffuse hanno un decorso cronico progressivo e rappresentano circa il 15% delle malattie respiratorie. La più diffusa è la UIP (fibrosi polmonare idiopatica) che colpisce prevalentemente soggetti adulti con età compresa tra la 5-6 decade di vita. Il recente avvento di nuovi farmaci, che possono rallentare il progressivo avanzamento della malattia, impone una diagnosi istologica precisa e precoce.
La diagnosi istologica di malattia polmonare interstiziale rappresentava fino a pochi anni fa un problema per l’endoscopista, in quanto il materiale prelevato con pinza tradizionale poteva risultare insufficiente.
La criobiopsia polmonare transbronchiale permette il prelievo di quantità maggiori di tessuto, mediante l’utilizzo di una sonda che viene portata a livello del tessuto polmonare. La metodica permette di porre diagnosi di malattia interstiziale senza sottoporre il paziente a biopsia chirurgica, con costi nettamente inferiori e minori disagi.
Destinatari e Benefici
Pazienti con malattia interstiziale del Presidio Civile.
Tramite l’utilizzo della CRIOBIOPSIA POLMONARE TRANSBRONCHIALE, verranno ridotti i tempi di degenza dei pazienti, evitando il ricorso ad intervento chirurgico, con notevole risparmio economico e minori disagi per i pazienti.